Thursday 25 September 2008

Verso un'AsEtica del controllo - 1

Nell'era del controllo sociale totale, una miriade di provvedimentucoli di vari sindaci e consindaci ha fallito di sollevare, come avrebbe dovuto, un paese alla deriva fisica e metafisica.

Il trend di una serie di decreti, dal divieto di raggruppamenti a Novara alla decisione (ancora in discussione?) di criminalizzare il "cercare tra i rifiuti" a Roma fino al geniale decreto anti-prostituzione della Carfagna, specifici trend in termine di controllo si possono individuare.

La solidarietà è un sentimento sopravvalutato a quanto pare. Non c'è più tempo di soffermarsi sul legame sociale, nè di stimolare un comune agire, con chi ha di più che aiuta, o perlomeno non criminalizza, chi ha di meno. La lezioncina delle elementari e del catechismo è ormai sotterrata in una melma di meritocrazia deviata per cui chi ha successo merita rispetto (indipendentemente da come abbia ottenuto il successo) mentre gli emarginati devono restare tali, e se possibile scomparire dalla vista. I nomadi devono abbandonare i campi ed andarsene via. Dove? Via. E cosi accade che il barbone affamato che cerca nel sacco della spazzatura, tra fogli di giornale bruciacchiato, fazzoletti da naso appallottolati e bucce di banana qualche rimasuglio di cibo commestibile per i suoi standard accomodanti, beh, compie reato e deve provvedere a pagare una multa al più presto.

Il suo gesto è deturpante per il buon gusto asettico dei più. La spazzatura è tutto ciò che contravviene al rispetto di canoni asettici e sterili a cui il suolo pubblico deve confarsi. Inoltre cercare tra i rifiuti è un gesto di sfida diretto all'intera macchina capitalistica della nutrizione, per cui il cibo deve essere comprato, consumato e poi dispensato nella forma dei contenitori inquinanti che lo avvolgono. Il barbone ribalta il sistema, suo marlgrado, e ciò non funziona. Egli inoltre si oppone al buon gusto con apparente menefreghismo. Cos'è la società senza il senso del pudore? E' in pericolo.

Non c'è menzione, in tale provvedimento, del fatto che cercare tra la spazzatura è l'ultimo livello, il passo finale verso un baratro di cui certamente si vorrebbe fare a meno. Impedire con il mezzo della legge di cercare tra i rifiuti è un'idea non solo malsana, sciocca e cieca. E' un'idea crudele che risponde alla logica del tappeto. Nascondere tutto sotto il tappeto, far scomparire la classe povera tramite un attacco sistematico alle pochissime attività che si può permettere (elemosina, ad esempio, persino vietata ad Assisi il cui santo la rese attività benedetta) nella speranza che il quadro non si sporchi più. Oggi non ci accontentiamo di girare lo sguardo dall'altra parte.

Oggi vogliamo guardare a 360 gradi senza vedere impurità, senza che le imperfezioni deturpino la Norma, senza che nessuno disturbi, anche solo con la sua presenza, la convinzione degli abitanti normali di questa nazione, che hanno meritato tutto quello che hanno.

E gli altri? A lavorare, di corsa.