Torso arcaico di Apollo
Non conoscemmo il suo capo inaudito,
e le iridi che vi maturavano. Ma il torso
tuttavia arde come un candelabro
dove il suo sguardo, solo indietro volto,
resta e splende. Altrimenti non potrebbe abbagliarti
la curva del suo petto e lungo il volgere
lieve dei lombi scorrere un sorriso
fino a quel centro dove l'uomo genera.
E questa pietra sfigurata e tozza
vedresti sotto il diafano architrave delle spalle,
e non scintillerebbe come pelle di belva,
e non eromperebbe da ogni orlo come un astro:
perché là non c'è punto che non veda
te, la tua vita. Tu devi mutarla.
Rainer Maria Rilke
Roman Jakobson’s paper to The First World Conference on Yiddish Studies,
1958: “The Languages of the Diaspora as a Particular Linguistic Problem”
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In an earlier piece in the ‘Sunday Histories’ series, I discussed the work
Roman Jakobson did for Franz Boas on the Paleo-Siberian and Aleutian
material at...
5 hours ago